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PNEI - PSICO NEURO ENDOCRINO IMMUNOLOGIA

La Psico Neuro Endocrino Immunologia: che cos’è? 

La Psico neuro endocrino immunologia ( PNEI ) è lo studio delle relazioni tra il sistema nervoso, il sistema endocrino e il sistema immunitario e tra questo e la psiche. 
Questi grandi sistemi di regolazione biologica scambiano informazioni tra loro e vengono influenzati dagli stati psicologici. Ogni evento che suscita emozioni intense scatena risposte neurovegetativo endocrine e immunitarie e causa il disequilibrio dei sistemi, che rappresentano quindi un Network da cui dipende lo stato di salute del soggetto.
Si noti che già Ippocrate scriveva più di 200 anni fa: "II più grande errore dei nostri tempi è separare la psiche dal soma".
 

Come si è arrivati a queste conclusioni?

La Psico Neuro Endocrino Immunologia, che, per facilità si chiama PNEI, nasce da ricerche avviate negli anni ‘30 del neuroenodcrinologo Hans Selye.
Selye diede la prima definizione scientifica dello stress: 
“ Lo stress è la risposta strategica dell’organismo nell’adattarsi a qualsiasi esigenza, sia fisiologica, che psicologica, a cui venga sottoposto. In altre parole è la risposta aspecifica dell’organismo a ogni richiesta effettuata ad esso”.
Nel 1975 lo stesso Selye diede una definizione della risposta allo stress che definì: General Adaptation Sindrome (GAS) ovvero Sindrome Generale di Adattamento e consiste nella risposta fisiologica a qualsisia cambiamento provocato da stressor (esterni o interni all’organismo), che possa turbare l’equilibrio psico-fisico dell’individuo.
Selye identificò due diverse tipologie di stress che definì: DISTRESS o stress negativo e EUSTRESS o stress positivo.
L’EUSTRESS, quello buono, positivo, è indispensabile alla vita e si manifesta sotto forma di stimolazioni ambientali positive, che inducono un disequilibrio che innesca una reazione fisiologica indispensabile per mettere in moto i processo adattativi all’ambiente. In termini comportamentali, è uno dei cardini della capacità di interazione con il mondo esterno di cui è dotato la specie umana, necessario per la sopravvivenza individuale.( ad esempio la reazione attacco-fuga che consente di reagire ad un pericolo)
Il DISTRESS , invece, origina da tutte quelle condizione che provocano un disequilibrio, ma che non consentono di giungere a una risoluzione. Se intenso è protratto è in grado di alterare negativamente la condizione generale di salute e di equilibrio del nostro corpo, cioè l’omeostasi. 
 
Negli anni successivi numerosi ricercatori hanno studiato le conseguenze che lo stress ha sull’organismo e dimostrarono0 che lo stress attiva l’ipotalamo, dove partono segnali che regolano la produzione dei principali ormoni. Un altro studioso, Lazarus, studiò gli aspetti psicologici coinvolti nella risposta allo stress da parte dell’uomo, e (sembra quasi ovvio) capì che individui diversi possono mostrare risposte biologiche diverse ad uno stesso stimolo, arrivando a comprendere che la reazione ad uno stesso identico tipo die vento stressogeno era elaborata da processi cognitivi. Negli anni ’70 Besedowsky dimostrò che lo stress induceva un aumento del cortisolo da parte delle surrenale, che a sua volte induce una soppressione della risposta immunitaria. Si stabilì cosi il primo collegamento tra cervello, stress e immunità, arrivando a capire che lo stress modifica e altera la funzionalità del sistema immunitario.
Nel 1981 Adler pubblica “ Psiconeuroimmunology”, opera che sancisce la nascita della Psiconeuroimmunologia, che con ulteriori studi nel campo dell’endocrinologia verrà rinominata Psiconeuroendocrinoimmunologia.
 
Candace Pert, neurofisiologa, ha scoperto le endorfine e un vasto numero di neuropeptidi. I neuropeptidi, formati da aminoacidi, sono molecole che veicolano le informazioni fra le cellule del nostro sistema nervoso.
La Pert ha scoperto che i neuropeptidi sono attivi in tutte le cellule del corpo, nel sistema nervoso, nel sangue, nel sistema immunitario, nell’intestino e i loto recettori ( che sono una sorta di serratura che fa aprire la membrana cellulare attraverso l’interazione con i neuropeptidi che funzionano da chiave), sono stati trovati in ogni parte del corpo. Le cellule immunitarie, non solo hanno i recettori per i neuropeptidi, ma a loro volta li producono. I neuropeptidi non trasmettono solo informazioni ormonali e metaboliche, ma “emozioni” e segnali psicofisici: ogni stato emotivo è veicolato nel corpo da specifici neuroppetidi e quindi sono anche mediatori delle emozioni.

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